INTERVISTA A MAX BIAGGI

Nel settembre 2006 ho avuto il pregio di essere stata la prima persona ad aver intervistato il grande Campione. Era appena rientrato da una vacanza a Los Angeles e avrebbe siglato il giorno dopo il suo contratto in SUPERBIKE con la Suzuki. Qui di seguito l’intervista.

Max Biaggi sulla Suzuki GSX-R 1000 K7

MAX BIAGGI

Il pilota romano correrà la prossima stagione nel mondiale Superbike in sella alla Suzuki GSX-R 1000 del Team Suzuki Alstare

di Alice Margaria
Montecarlo, 6 settembre 2006

 

Quali sono state le emozioni che hai vissuto in quest’anno lontano dalle corse e come stai oggi?

Questo è stato un anno sabbatico che ho dovuto prendere non per mia scelta ma nel quale mi ci sono ritrovato così all’ultimo, con un distacco dal Motomondiale forse anche premeditato da parte di qualcuno, non credo che certe cose accadano a caso. E’ stato un anno molto lungo perché dopo quattordici anni di competizioni mi sono ritrovato con un sacco di tempo libero che ho tamponato facendo tutte quelle cose che non facevo più da anni: mi sono avvicinato maggiormente ai miei interessi, ai miei hobby, alla mia casa e alle persone che non avevo avuto il tempo di frequentare, focalizzandomi comunque sempre principalmente sulla moto. Ho cercato quindi di arricchire la mia vita in modo artigianale ma sempre continuando ad allenarmi con una moto da motard, ho girato molte piste italiane ed europee effettuando trasferte con il furgone da solo o in compagnia di un paio di meccanici, abbiamo diviso insieme questo tipo di emozioni che erano sicuramente molto più limitate rispetto a quelle che vivi nel Mondiale con i riflettori sempre puntati addosso ma belle in quanto semplici; non sono un tifoso della moto e dei motori tanto per, la moto la vivo proprio intensamente.

Sicuramente quest’anno mi è mancato il week-end agonistico, la gara, le prove e tutto ciò che ti accompagna alla gara. Sapevo che questa sarebbe stata solo una parentesi nella mia carriera perché ho sempre creduto che le mie qualità professionali mi avrebbero sicuramente portato ad una situazione alternativa, coadiuvato anche dal giusto management a cui mi sono affidato dal dicembre dello scorso anno.

 

Che cosa ha determinato la tua scelta di correre per la stagione 2007 in Superbike nel Team Suzuki Alstare Corona piuttosto che nel Team Ducati Pramac D’Antin nel Motomondiale?

Quando Francesco Batta mi ha prospettato di correre in Superbike con il Team Suzuki Corona mi ha affascinato il progetto importante e avvincente di correre per raggiungere determinati traguardi, a quel punto per me tutte le opzioni che c’erano in MotoGP sono diventate secondarie. Sicuramente si tratta di una grande sfida quella di correre in un campionato del mondo dove non ho mai gareggiato, con moto che non ho mai pilotato, correndo su circuiti molti dei quali diversi da quelli del Motomondiale e comunque avere la pressione di essere Max Biaggi.

 

Quanto ha influito l’aspetto economico rispetto all’offerta tecnica o all’ambiente?

Ho sposato il progetto di Batta e di un mondo diverso che ancora non conosco, esattamente come mi è stato prospettato, ho molta fiducia anche nel mio management che non ha mai smesso di parlare, verificare e comunicare con Batta e i suoi uomini. Da quando pochi giorni fa si è materializzata una sana opportunità con loro io guardo al presente e al futuro, visto che ho un impegno a media scadenza avendo stipulato un contratto biennale. Da parte mia c’è la voglia e la determinazione di fare questo percorso insieme.

 

Riprendere a correre dopo un anno sarà certamente una sensazione strana. Come ti sei allenato quest’anno?

Chiedo solo di tornare a correre, non ho mai sottovalutato o sottostimato nessuno del Campionato Superbike anzi ho sempre elogiato questi piloti per come mi hanno fatto divertire guardando le gare in televisione. Non sarà semplice, però dalla mia ho una grande squadra, un grande team e un grande team manager, oltre ad un bagaglio d’esperienza importante che può essere un valore aggiunto.

Quest’anno mi sono messo sotto esame e mi sono reso conto di aver fatto alcuni errori in passato, proprio per questo mi sono affidato ad una struttura di management di cui sono estremamente soddisfatto perché non solo oggi posso occuparmi a mente libera solo di ciò che mi piace, ma devo ammettere che senza questa struttura non sarei riuscito a fare tutto ciò che sta per iniziare con il team Suzuki Corona. Sono contento di avere fatto questa scelta.

 

Visti i risultati deludenti che molti piloti hanno riscosso passando dalla MotoGp alla SBK (es. Barros, Rolfo), hai qualche timore di non trovare feeling con una categoria ed un ambiente così diverso dalla MotoGp, come è quello della Superbike?

Sono conscio del fatto che l’ambiente e la categoria della Superbike siano molto diversi ma non mi spaventa assolutamente, in questo senso sono molto positivo, mi sembra di essere tornato al primo giorno di scuola! Riparto dall?inizio con entusiasmo.

 

La tua scelta di correre in SBK viene interpretata da molti come un passo indietro nella tua carriera. Cosa rispondi?

La Superbike è una categoria in crescita e mancano forse i personaggi, intesi come piloti conosciuti.

Ti rispondo con un’altra domanda: se tu portassi tutti i più importanti campioni del calcio dalla serie A alla serie B, pensi che i tifosi guarderebbero la serie A o la B? Il tifoso vero segue i campioni, perché sono loro che trasmettono le emozioni.

 

Cosa provi pensando che quest’anno al posto di Hayden su quella Honda potevi esserci tu?

Non penso troppo a quel campionato perché oramai appartiene al mio passato. Hayden comunque è in testa al mondiale ma sono sicuro che non ci rimarr? fino alla fine. Gli manca ancora qualcosa per vincere.

 

Chi vincerà quest’anno la MotoGP, qual’è il pilota che ti piace di più?

Penso Pedrosa o Rossi.

 

E di Capirossi cosa pensi? Sta andando bene in questo momento.

Sì indubbiamente, però penso che il campionato se lo disputeranno loro due.

 

Hai dichiarato che stai preparando un libro dove si potranno leggere tutte le verità che ti riguardano. Puoi anticipare qualcosa e dire la data di pubblicazione?

Questo libro è un’idea che mi è venuta ma è ancora in lavorazione.

 

Tuo nipote, il 18enne Federico Biaggi, sta avendo ottimi risultati nel campionato italiano Sport Production classe 125 su Aprilia. Che consigli gli dai?

Non lo seguo perché sono sempre altrove per altre ragioni. E’ mio padre che se ne occupa.

 

I tuoi tifosi ti hanno sostenuto durante tutta la tua carriera e soprattutto in quest’anno di pausa forzata. Perché ti vogliono cos? bene, considerando il fatto che è da un po’ che non vinci?

A parte il Mondiale, negli ultimi anni sono arrivato tre volte secondo, quindi vice Campione del Mondo sia nella MotoGP che nella 500, comunque sono quello che ha portato a casa i risultati migliori dunque ero l’alternativa ideale. I grandi duelli sono sempre caratterizzati da grandi personaggi su piani opposti, il bello si contrappone al brutto, il buono al cattivo. Per molti ho costituito l’alternativa a Rossi, il mio opposto. Non dico che i miei tifosi in particolare siano speciali perché tutti i tifosi sono speciali, però in quest’anno in cui non ho gareggiato mi hanno sempre sostenuto in più occasioni. Pensa che hanno portato i loro striscioni in alcuni circuiti

Anche se io non ero lì. Questa è una grande dimostrazione d’affetto.

 

Cosa si devono aspettare i tuoi tifosi da te in Superbike?

Spero delle grandi emozioni. Tornare a correre per me significa anche tornare a regalare emozioni.

L’emozione di essere vincente naturalmente è l’emozione più bella.

 

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